Notizie Radicali
  il giornale telematico di Radicali Italiani
  lunedì 29 agosto 2005
 Direttore: Gualtiero Vecellio
“Rotta di collusione” nel destino del PD (da un lapsus di Enrico Mentana ad “Anno Zero “del 23 Aprile)

di Guido Biancardi

Non sarà un ritrovarsi occasionale di sbandati reduci dal fronte della sconfitta, ma un appuntamento, quello che ci vedrà riuniti Radicali, Liberali, Socialisti, Repubblicani...dopo le elezioni. Ma certo non saremo soli. Ci saranno, con “noi della Rosa nel Pugno”, anche degli  altri dispersi e più drammaticamente “veri”.

 

Saranno resti del PD dopo che sarà andato incontro alla, ne sono convinto, più tremenda nemesi politica che lo vedrà coinvolto nella sua breve storia, e finito, credo, con essa.

Si potrebbe già chiamarla (annunziandola, così) “rotta/disfatta di collusione” quella che potrebbe scollare, persino frantumandolo, un partito che avrebbe perseguito proprio una tale rotta nautica di forma originaria collusione con l'altra gamba del monopartitismo, coatto quanto dissimulato, che rappresenta la isolata del virus mutante della “peste italiana”. Sarà stata la rotta nel suo senso di direzione tracciata, consapevole e programmata che è stata invece insinceramente dissimulata con tante accostate e rapidi cambiamenti, in corsa, di  presunti navigati skippers che lo avrà condotto al disastro; e perduto. Se ciò si verificherà , senza troppi rimpianti, anzi con un filo di speranza che ciò possa restituire una residua soggettività democratica ancora non del tutto compromessa là dove per troppo tempo e per usura morale sono albergati opportunismo mimetico e spregiudicatezza di petizione e spartizione di potere in nome di referenti inconsapevoli o complici, sarà certo stata, quella, anche una “rotta”, ma nel senso militare, una sconfitta devastante e decisiva.

 

Chi ha, invece di contribuire a nasconderlo ad allevarlo ed a creargli l'habitat più favorevole, “isolato” l'agente patogeno che mina alla radice il sistema immunitario della Democrazia (non solo italiana) che, da difesa da esse, viene ad essere attaccato dalle proprie istituzioni in quanto non più R-iconosciuta, sono stati i Radicali (non solo Italiani) che da R-esistenti alla macchia hanno portato la denunzia “in piazza”, nell'Agorà politica. Con un “Documento” cui fare un riferimento non fideistico o fanatico. Il valore della parola scritta va di pari passo con la fiducia nonviolenta nell'”altro”, e con il suo rispetto garantito da uno Stato di Diritto democratico.

 

Raccoglieremo, di tutte le sinistre, i naufraghi di una tempesta perfetta che la crisi internazionale contribuirà a suscitare assieme all'illanguidimento delle coscienze democratiche e la smemoratezza degli avvertimenti che non sono mancati; così, mi era detto con  l'ausilio di un'altra immagine.

 

Oggi è  piuttosto la verità del Satyagraha che gonfia allo spasimo le vele dei natanti politici avventuratisi in mare aperto sino a lacerarne di deboli ed insicure, di posticce ed improvvisate, di  inadeguate. Il Satyagraha che evoca  e mette in campo una forza, della verità, che è da ricercare faticosamente e persino dolorosamente contro quella della confortante e complice ”evidenza mediatica”,  e che può  mutare i protagonisti selezionandoli non per capacità affabulatoria e potere di influenza ma per  la ri-conoscibile corrispondenza fra  le loro azione ed i principi che professano. C'è  qualcun altro disposto a restituire a questo Satyagraha almeno un poco di voce in più?